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Author Topic: Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings  (Read 16025 times)

Offline Skylab

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Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« on: 27 June 2009, 22:03:45 »
Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings


Dopo due anni di digiuno, gli dei del Progressive Metal sono tornati con il loro decimo album in studio. E, aggiungerei, con un album che merita di essere recensito. Per la prima volta nella loro complessa storia I "DT" abbandonano il clichè delle 10-11 canzoni per album di durata estesa, per soffermarsi su ciò che "progressive" vuole letteralmente esprimere: il disco è composto da sole 6 tracce, per una durata di ben 76 minuti e rotti, con cambi di tema e tempo sempre interni alle canzoni. Di destinazione discografica sono perciò solo due delle sei tracce: A Rite of Passage, già disponibile come singolo da maggio, e Wither, della durata rispettiva di "soli" 8 e 6 minuti.

La tracklist parte con "A Nightmare to Remember", il cui testo racconta di un pericoloso incidente vissuto in prima persona dal chitarrista della band, John Petrucci, in gioventù. Il lunghissimo brano (16 minuti e 10 secondi) vede l'avvicendarsi di due temi principali, di stampo tipicamente trash metal, che ricordano "The Glass Prison", contenuta nel precedente Six Degrees Of Inner Turbulence.

Seguono "A Rite of Passage", che racconta di massoneria e società segrete, che ritrova il fortunato mix di melodia e heavy metal, tanto caro al gruppo, e "Wither", una sorta di power ballad il cui testo "petrucciano" ci racconta del blocco dello scrittore.

Quasi staccata dal resto della tracklist c'è "The Shattered Fortress", sicuramente il pezzo più atteso di tutto l'album. Essa contiene infatti le ultime tre parti della ormai celeberrima "Twelve-Step Suite", una sorta di suite itinerante che Mike Portnoy ha voluto dedicare a Bill W, fondatore degli alcolisti anonimi. E qui abbiamo il colpo di genio. Le ultime tre parti della suite si compongono di nient'altro che di altre parti della stessa suite (soprattutto The Glass Prison e The Root Of All Evil) contenute nei precedenti album. Tuttavia le parti hanno ovviamente un nuovo testo e sono riassemblate in modo diverso.

A chiudere la tracklist ci sono "The Best of Times", il pezzo più emotivo dell'album, dedicato allo scomparso padre di Portnoy, e la "pinkfloyddiana" "The Count of Tuscany".
Il primo pezzo è forse simile a "Surrounded", contenuta in "Images & Words". Particolare è l'intro (di ben 3 minuti e mezzo),che provoca nell'ascoltatore uno sfalsamento minore - maggiore all'ascolto di tutto il pezzo e che forse costituisce un "gioco di stereotipi" ideato dalla stessa band: in una suite di addio non vi può mancare una vena di tristezza, quando invece la canzone vera e propria ha tutti altri toni.
The Count of Tuscany invece è sicuramente il pezzo più significativo del disco. Il testo, scritto da Petrucci, narra di un episodio realmente vissuto dal chitarrista dei Dream Theater, ovvero la visita di un castello in Toscana, dal quale sembrava non riuscire più a uscire. Tutto ciò fa da contorno a un vero e proprio pezzo/tributo ai Pink Floyd, che contiene anche un solo degno del miglior Gilmour.

Complessivamente, i DT non hanno assemblato un brutto prodotto, ma non ci sono più i picchi di "genialità e ispirazione" presenti ai tempi di "Images & Words", o più recentemente in "Scenes from a Memory" e "Six Degrees of Inner Turbulence". Molte parti delle canzoni sembrano già ascoltate e in qualche modo scontate: in questi la perdita di ispirazione è forte. Tuttavia, qualche colpo di genio e qualche "solo strappalacrime" è ancora presente: diciamo che il titolo del disco la dice tutta: "Nuvole nere e motivi di speranza".

Spendo solo qualche parola per la grafica del disco. La copertina e il booklet sono semplici capolavori di arte grafica, che rendono l'album ancora più interessante. Eccellenti anche i due dischi bonus, uno contenente cover e l'altro parti strumentali dell'album. Dal punto di vista del merchandising i DT non si fanno più mancare nulla!

Complessivamente, giudico questo album come "Buono", perchè tutti ci aspettiamo di più dai Dream Theater, che però hanno passato già qualche momento buio nella loro storia.

Giudizio personale: Discreto

Tracklist

   1. A Nightmare to Remember - 16:10
   2. A Rite of Passage - 8:31
   3. Wither - 5:25
   4. The Shattered Fortress - 12:49
   5. The Best of Times - 13:07
   6. The Count of Tuscany - 19:16
« Last Edit: 19 July 2010, 12:52:24 by Devilslord »
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Re: [RECENSIONE] Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #1 on: 28 June 2009, 10:30:37 »
mi piacciono abbastanza the count of tuscany e the shattered fortress.

oggi mi vado a comprare l'album

il mio voto è bello  ;)
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Offline Devilslord

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Re: [RECENSIONE] Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #2 on: 29 June 2009, 16:01:48 »
Oh, sono stato preceduto di pochissimo nel proposito di questa recensione!

Allora, dico subito che ho votato Insufficiente, e i motivi sono vari. In sostanza estendo alle estreme conseguenze ciò che sky ha già detto a proposito del paragone con Images And Words e Scenes From A Memory (dato che Six Degrees Of Inner Turbolence non è tra i miei preferiti): non solo non c'è più l'ispirazione di quei dischi, ma non ci sono proprio i Dream Theater (almeno in questo album), perchè i due concetti sono del tutto equivalenti.

Ma veniamo ad un'analisi dettagliata. Il disco nel suo complesso ha abbracciato senza dubbio sonorità meno "manieristiche" rispetto agli ultimi lavori, segno che qualche effetto le critiche lo hanno avuto. Solo che Petrucci e gli altri, del concetto sintetizzabile più o meno con un "Non farla troppo difficile, tanto se non sei ispirato non saranno i virtuosismi a pararti il didietro...", sembra non abbiano colto la logica implicazione, e che si siano limitati semplicemente a cercare altri paravento.

Ed ecco spiegata la "geniale" trovata del ricorso al Trash (ma non come ai tempi di Train Of Thought, che era qualcosa di ragionato e di un equilibrio che rasentava la perfezione, perchè qui, invece, ci troviamo di fronte ad un puro, semplice e massiccio copia-incolla di stereotipi tipici del genere): LaBrie canta/ringhia basso come un controfagotto (vabbè, sai che novità, mi dirà qualcuno, ma io ancora oggi ci piango su quella voce...) oppure viene direttamente ed impietosamente passato al computer, Portnoy addirittura growla - in certi spezzoni nemmeno di sottofondo, no, da solista (ma quando diavolo gli è venuto in mente di poter cantare?)! -  e blasta (!!!) neanche credesse di essere nei Pantera. Il primo pezzo dà già un assaggio più che sufficiente, in tal senso. Dei repentini - eppure così equilibrati ed azzeccati - cambi di tempo caratteristici del vecchio Mike non vi è quasi più traccia, accantonati in favore di un più semplice accostamento lineare di estesi temi ben definiti e distinti all'interno dello stesso brano.

Non mancano belle sonorità orientaleggianti, ai tempi introdotte da Rudess. Peccato che una percettibile presenza del tastierista sia limitata praticamente solo agli spezzoni più acustici (tipo The Best of Times e The Count of Tuscany, che poi sono anche i brani migliori). Infine Petrucci dà come la sensazione di essere in vena di autocompiacimento, e così fa l'equivalente chitarristico di Portnoy: mitraglia note ad alzo zero tipo D-Day, senza un evidente filo conduttore, quasi a voler declamare a tutti i costi che Yngwie Malmsteen ha anche un figlio naturale. Qua e là un riffone pesante che alimenta il fuoco dell'incarnazione Death nuova di zecca del batterista, con la prevedibile e spero involontaria conseguenza di accontentare la parte di platea under 15 agghindata con magliette dei Motorhead e ferraglia varia.

In qualche spunto le canzoni sono, nonostante tutto, leggermente migliori di quelle di Systematic Chaos e Octavarium (e non ci voleva granchè): qualche idea di base (a differenza che nei succitati predecessori) c'e pure, ed è il modo inadatto di svilupparle che fa incavolare. Praticamente tutte relegate negli ultimi due pezzi, poi. Sorvolando sui primi brani (che potrebbero essere di discreto livello per un gruppo "nella media", ma sicuramente non per i DT), giungiamo direttamente a The Shattered Fortress: "Bella!", dirà qualcuno che ascolta i Dream Theater per la prima volta; peccato che il brano sia, come già detto da sky, un collage di "citazioni" di alcune vecchie canzoni - peraltro bellissime - che con quest'ultimo compongono la Twelve-Step Suite, e che il collante sia rappresentato appunto dall'inedito vero e proprio, il quale però è in sè stesso abbastanza mesto. The Best of Times è più o meno discreta (qui almeno si capisce che canta LaBrie), ma non rappresenta certo nulla di mirabolante. The Count of Tuscany, invece, devo dire che un po' mi intriga: begli "esperimenti" sonori, suggestive e oniriche le atmosfere, ma purtroppo nulla che riesca a riscattare il disco.

Insomma, non sono d'accordo con skylab, lo avrete capito. :D Appena avrò a tiro le cover mi esprimerò anche su quelle.
« Last Edit: 29 June 2009, 19:23:22 by Devilslord »

Offline zess

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Re:[RECENSIONE] Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #3 on: 03 November 2009, 18:18:01 »
Quote
trash metal
tHrash,semmai...tranne che tu non intenda spazzatura,in quel caso...
Quote
blocco dello scrittore.
si son resi conto che non sanno più cosa inventarsi? :lol:
Quote
Le ultime tre parti della suite si compongono di nient'altro che di altre parti della stessa suite (soprattutto The Glass Prison e The Root Of All Evil) contenute nei precedenti album. Tuttavia le parti hanno ovviamente un nuovo testo e sono riassemblate in modo diverso.
non ho capito perchè sarebbe un colpo di genio...
Quote
ma quando diavolo gli è venuto in mente di poter cantare?
lo fa anche satriani,perchè non può farlo lui?hahaahah
Quote
blasta (!!!) neanche credesse di essere nei Pantera
...o nei napalm death...
Quote
Petrucci dà come la sensazione di essere in vena di autocompiacimento,
son almeno 10/12 anni che non fa altro..."quanto sò bravo,quanto sò figo!"

adesso che ho fatto un pò di cabaret,devo dire che non so quanto mi convenga ascoltare il nuovo.ho apprezzato il precedente perchè trovavo gradevoli le song (soprattutto le prime 2) e il fatto che non fosse un disco "da D(d)T".boh,non so che fare.
« Last Edit: 03 November 2009, 18:31:09 by zess »

Offline Devilslord

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Re:[RECENSIONE] Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #4 on: 03 November 2009, 19:22:50 »
ma quando diavolo gli è venuto in mente di poter cantare?
lo fa anche satriani,perchè non può farlo lui?hahaahah

Ma almeno Satriani ha la scusa di essere un solista! :D

Petrucci dà come la sensazione di essere in vena di autocompiacimento,
son almeno 10/12 anni che non fa altro..."quanto sò bravo,quanto sò figo!"

Bè, però c'è il virtuosismo finalizzato, ed è quello che manca...

adesso che ho fatto un pò di cabaret,devo dire che non so quanto mi convenga ascoltare il nuovo.ho apprezzato il precedente perchè trovavo gradevoli le song (soprattutto le prime 2) e il fatto che non fosse un disco "da D(d)T".boh,non so che fare.

Beh, ragazzo mio, l'unica sono le preview, temo... :D

Offline Perfect Strangers

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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #5 on: 09 April 2010, 16:51:31 »
come sopra!

Offline Stratovarius

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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #6 on: 15 July 2010, 22:29:18 »
ottimo album, nei singoli assomogliano molto ai Planet X.
Devo dire che i Dream Theater mi hanno stupito, infatti pensavo che Octavarium fosse un pò più commerciale ed invece l'anno scorso hanno suonato più col cuore che con la testa.
Il mio commento è Bello
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Offline petrucci92

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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #7 on: 15 July 2010, 23:43:55 »
Petrucci dà come la sensazione di essere in vena di autocompiacimento, [...]
son almeno 10/12 anni che non fa altro..."quanto sò bravo,quanto sò figo!"

lo è.. e sfido chiunque a trovare un'altro chitarrista in grado di spaziare da un genere ad un altro come fa lui...non ci dimentichiamo che Petrucdci ha scritto negli ultimi 10 anni assoli come Constant motion, Octavarium, Sacrificed sons (che è geniale e sembra imitare con la chitarra il rumore degli aerei che stanno volando, proprio perchè la canzone è riferita all'11 settembre), vogliamo parlare dell'assolo di As I am che è un qualcosa di unico???se vogliamo mettere da parte il virtuosismo, basta citare l'assolo di Goodnight Kiss....

ovviamente questo è il mio punto di vista... :)

[Corretto il quote - Devilslord]
« Last Edit: 19 July 2010, 12:58:04 by Devilslord »

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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #8 on: 16 July 2010, 13:16:18 »
D'accordissimo con petrucci92!
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Offline Devilslord

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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #9 on: 19 July 2010, 12:42:30 »
ottimo album, nei singoli assomogliano molto ai Planet X. [...]

Boh, devo risentirmelo... A me i Planet non fanno onestamente impazzire, ma perché non sono proprio il mio genere, però nel loro caso i pezzi sono strutturati per non essere orecchiabili, mentre questo disco contiene anche dei buoni spunti (da DT, intendo), ma questi ultimi danno l'impressione di esaurirsi in sviluppi privi di contenuti. È come la differenza che intercorre tra una lattina di Coca Cola e un'opera di Andy Warhol...


Petrucci dà come la sensazione di essere in vena di autocompiacimento, [...]
son almeno 10/12 anni che non fa altro..."quanto sò bravo,quanto sò figo!"

lo è.. e sfido chiunque a trovare un'altro chitarrista in grado di spaziare da un genere ad un altro come fa lui...non ci dimentichiamo che Petrucdci ha scritto negli ultimi 10 anni assoli come Constant motion, Octavarium, Sacrificed sons (che è geniale e sembra imitare con la chitarra il rumore degli aerei che stanno volando, proprio perchè la canzone è riferita all'11 settembre), vogliamo parlare dell'assolo di As I am che è un qualcosa di unico???se vogliamo mettere da parte il virtuosismo, basta citare l'assolo di Goodnight Kiss....

ovviamente questo è il mio punto di vista... :)

Verissimo, ma nel caso specifico il disco è pieno di virtuosismi votati al nulla, cioè privi di "verve" compositiva. Una serie di note magari difficilissima da eseguire, ma che non ti resta dentro. Nulla a che vedere con i brani che citavi tu.
« Last Edit: 19 July 2010, 12:57:16 by Devilslord »

Offline Stratovarius

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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #10 on: 15 August 2010, 18:23:56 »
A Rite of Passage è stupenda, forse lo preferisco a Images and Words e ad Awake, un grande ritorno. 8)
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #11 on: 16 August 2010, 11:38:04 »
A Rite of Passage è stupenda, forse lo preferisco a Images and Words e ad Awake, un grande ritorno. 8)

Ho sentito molti dire cose del genere... de gustibus non disputandum est...
...Sicuramente Awake e I&W sono più "difficili" da comprendere e ascoltare dell'ultimo album!
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #12 on: 01 September 2010, 05:34:42 »
non so perché ma i nuovi album mi stanno soddisfacendo a parte quello di ozzy degli iron maiden e dei sonata arctica specialmente l'ultimo che fa proprio schifo
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #13 on: 01 September 2010, 09:07:23 »
non so perché ma i nuovi album mi stanno soddisfacendo a parte quello di ozzy degli iron maiden e dei sonata arctica specialmente l'ultimo che fa proprio schifo

su questo siamo d'accordo... I DT si mantengono su certi standard, ma tra questo e dire che BC&SL è meglio di Awake o Images & Words, che a mio parere sono, insieme a Scenes from a Memory, i capolavori assoluti dei Dream, c'è di mezzo il mare...
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #14 on: 01 September 2010, 23:47:03 »
Sicuramente Images and Words ha portato un nuovo stile nel mondo della musica avendo pezzi simili, ma non ripetitivi e molto belli, in Awake c'è più sperimentazione rimanendo comunque sugli standard, Metropolis investe molto sulla suite, ma c'è da dire che Black Clouds and Silver Linings, grazie a pezzi come A Nightmare to Remember, A Rite  of Passage e The Count of Tuscany, che secondo me quest'ultima è la migliore canzone dei Dream Theater in assoluto, (forse ho fatto una frase troppo lunga :-\) può eguagliare i "grandi classici" dei DT.
Purtroppo troppa gente si attacca al passato non sapendo che le band serie migliorano progressivamente.
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #15 on: 02 September 2010, 19:45:31 »
Sicuramente Images and Words ha portato un nuovo stile nel mondo della musica avendo pezzi simili, ma non ripetitivi e molto belli, in Awake c'è più sperimentazione rimanendo comunque sugli standard, Metropolis investe molto sulla suite, ma c'è da dire che Black Clouds and Silver Linings, grazie a pezzi come A Nightmare to Remember, A Rite  of Passage e The Count of Tuscany, che secondo me quest'ultima è la migliore canzone dei Dream Theater in assoluto, (forse ho fatto una frase troppo lunga :-\) può eguagliare i "grandi classici" dei DT.
Purtroppo troppa gente si attacca al passato non sapendo che le band serie migliorano progressivamente.

sul conte quoto in pieno, insieme a octavarium è una di quelle canzoni all'altezza dei grandi classici, soprattutto dal vivo. Sì, miglioreranno progressivamente, ma non è che a quest'ultimo album ci siano stati dietro dei secoli per metterlo insieme. Voglio dire, se ti piace la new wave dei Dt, ascolta il secondo disco di Six Degrees of Inner Turbulence e poi dimmi cos'è meglio...
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #16 on: 03 September 2010, 12:32:08 »
A me piace la "old wave" e la "new wave" dei DT loro non hanno mai ceduto prima con Moore, poi con Sherinian ore con Rudess, sempre grandi album dove com innumerevoli sforzi sono riusciti ad imprimere tutti i loro pensieri nelle loro canzoni (tipo Octavarium) che sono 24 minuti che rappresentano perfettamente i Dream Theater.
Per me ilpiù importante gruppo metal sono i Symphony X e Yngwie Malmsteen, poi cio mettiamo i Dream Theater, Rhapsody, Stratovarius, Metallica e Angra.
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #17 on: 03 September 2010, 14:20:47 »
A me piace la "old wave" e la "new wave" dei DT loro non hanno mai ceduto prima con Moore, poi con Sherinian ore con Rudess, sempre grandi album dove com innumerevoli sforzi sono riusciti ad imprimere tutti i loro pensieri nelle loro canzoni (tipo Octavarium) che sono 24 minuti che rappresentano perfettamente i Dream Theater.
Per me ilpiù importante gruppo metal sono i Symphony X e Yngwie Malmsteen, poi cio mettiamo i Dream Theater, Rhapsody, Stratovarius, Metallica e Angra.

io sono dell'opinione che i symphony x senza i dream theater non sarebbero mai esistiti, e che quello che fanno sia del tutto riconducibile ai DT. Sono molto bravi, per carità... Ma il fatto che fossero il gruppo spalla dei DT durante il chaos in motion world tour la dice tutta.
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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #18 on: 03 September 2010, 18:11:08 »
Bé, su questo non concordo. I Symphony fanno roba abbastanza diversa dai Dream, che fossero il loro gruppo spalla vuol dire poco.

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Re:Dream Theater - Black Clouds & Silver Linings
« Reply #19 on: 03 September 2010, 18:55:55 »
Ho appena scritto mezza voce su Malmsteen e vio posso garantire che i Symphony X sono 75% Malmsteen 20%Dream Theater 5% Thrash metal per la voce potente di Russell Allen nell'ultimo album quasi in growl.
Con i Dream Theater hanno ben poco a che fare, io tra l'altro ho scritto pure la voce sui Symphony.
Sono un pò più bravi dei DT perchè i Dream Theater sono sempre sati cpstanti , ma mai come i Symphony se i Dream Theater hann ofatt odegli album da 10 altri da 7 nella loro carriera son ostati una band da 8 mentre le recensioni in giro per il mondo dicono che i Symphony X, a parte il loro primo album dove non c'era Russell Allen, ma comunque molto bello hanno fatto sempre capolavori, quindi tra 10 anni saranno la band più importante del metal, viste anceh leggere contaminazioni power e thrash che li escludono dalla somiglianza con i Dream Theater nonostante siano progressive.
I Dream Theater fanno un progressive fedelissimo e tradizionael ceh a volte da metal diventa anche rock, quindi rock progressivo, mentre i Symphony X hanno il LORO progressiver che è molto particolare prima con gli organi poi coi clavicebali e iviolini mai sentito questo nei DT.
Indubbiamente Mike Portnoy è il miglior batterista del mondo assieme a Mikkey Dee, ma Russell Allen è più particolarwe d La Brie e Micheal Pinnella supera Sherinian, Rudess E Moore.

Romeo e Petrucci sono pari, mentre Myung è un pò più bravo di LePond, sono due band alla pari.
E fare da spalla non significa essere inferiori signidfica dividere il palco suonando 30-60 minuti di meno dell'altra band, pensa che gli Iron Maiden hanno fatto da spalla ai Gamma Ray nel 1995, anche se li chiamavano ospiti speciali erano delle spalle.
Quindi ogni band può fare da spalla ad un'altra, gli Iron l'hanno fatto per celebrare Land of the Fee dei Gamma Ray che è piaciuto tantissimo, i Sympohony X perchè apprezzano i Dream Theater e non sono invidiosi, anzi il contrario.
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