Bono ha preso a prestito un'immagine zen per dare un nome ("provvisorio", ci tiene a sottolineare The Edge, intervistato nel numero di dicembre della rivista Mojo), al 12esimo album in studio degli U2. La frase farebbe riferimento a un motto della filosofia orientale che rappresenta "l'andare avanti senza sapere a cosa si va incontro, quando il mare e il cielo si fondono e diventano una cosa sola. Un'idea dell'infinito". La suggestione di questo "working title" è molto in stile U2 fanno notare a The Edge che raccoglie e ringrazia "il nostro metodo di lavoro, in effetti, è quello di restare aperti all'ispirazione del momento. Non c'è una precisa finalità, nemmeno formale, fino a quando le nostre canzoni non arrivano nei negozi. I nostri album non hanno mai una vera "fine". Escono e basta".
Il disco è ancora in fase di missaggio negli studi londinesi e non sarà pubblicato prima del febbraio prossimo. Una cosa è sicura: il lavoro che la band aveva fatto con Rick Rubin nel 2006 non farà parte delle registrazioni ufficiali, pur nel "rispetto" dovuto al noto produttore. "C'erano alcune idee favolose e sono sicuro che verranno utilizzate un giorno. A un certo punto abbiamo lasciato perdere la questione di che tipo di disco volevamo fare. Rick ci consigliava di non entrare in studio senza un'idea precisa, che è il procedimento opposto al nostro". A quel punto sono rientrati in scena gli storici sodali, Brian Eno e Daniel Lanois, nel ruolo di produttori e co-autori, con cui la band si è messa a sperimentare musica "al massimo delle sue potenzialità creative".

Per il momento sono stati menzionati solo tre brani che faranno parte della tracklist definitiva: No Line On The Horizon (dove The Edge ha utilizzato uno dei suoi ultimi "giochini" per chitarra elettrica, il pedalino Fuzz War della Death By Audio); Moment Of Surrender (durata: 7 minuti e mezzo, "roba da 21esimo secolo. Una bellissima canzone con delle ritmiche meravigliose, un testo importante e - ride il musicista - fantastiche schitarrate") e Unknown Caller, registrato nel buen retiro marocchino in quel di Fez, fra il maggio e il giugno del 2007. "Sembra essere la canzone preferita da tutto il gruppo o, quantomeno, la seconda"
Quando The Edge rivela che il disco suona come un album degli U2 "
ma come nessun'altra cosa che abbiamo fatto prima" e aggiunge che "
non assomiglia a niente di quello che si può ascoltare in giro", il lettore rimane spiazzato e immaginiamo cosa possa scaturire nell'animo dei fan della rock band irlandese, ancora oggi la più popolare del pianeta. Sarà il nuovo Achtung Baby? Quanto lontano dagli ultimi rockettari e certo "non rivoluzionari" All That You Can't Leave Behind e How To Dismantle An Atomic Bomb? O - classico dubbio incollato alle grosse aspettative - una vera delusione? Tutte domande lecite, che non tarderanno ad avere risposta.