su Allevi ci sarebbe molto da dire... cercherò di sintetizzare...
Insomma, diciamo che a livello tecnico Allevi non è da buttar via, ma sicuramente non sarebbe all'altezza del 60-70% dei pianisti d'orchestra che lavorano all'opera in tutto il mondo.
Del resto lo dice anche lui:
"Io sono un compositore" e quindi non un esecutore di brani altrui.
Sul piano della composizione, c'è da dire che
Allevi NON è musica classica assolutamente; il suo è piuttosto un jazz melodico orecchiabile che molto spesso va a finire nei meandri di una sorta di pop strumentale.
Tuttavia, le melodie eccessivamente melodiche dei suoi brani si avvicinano molto alla melodicità e allo studio melodico tipico di pezzi classici per piano (da qui nasce la confusione di chi, ignorante, riconosce in Allevi uno scrittore di musica classica). Questo suo
"pop strumentale", che comunque risulta di una certa levatura stilistica, è l'ingrediente essenziale per "emozionare" il pubblico, e, sostanzialmente, la ricetta perfetta per il successo.
Chi non si emoziona sentendo "Come sei veramente", uno dei pezzi più belli e sicuramente più famosi di Allevi?
Quindi quello che dico io è:
Ognuno di noi, grazie (o per colpa di) ad una sorta di "bagaglio culturale" innato e dovuto probabilmente alla nazionalità, alla cultura, al
patrimonio folklorico (come direbbe una prof a noi nota, vero "classe di matti"?),
riconosce in alcuni intervalli lo scatenarsi di una particolare emozione. Questi intervalli poi vanno a formare una precisa melodia, di cui alcuni pezzi ci emozionano particolarmente, altri no (questo è anche soggettivo). La mia tesi è che
Allevi, per fortuna, per studio o anche per la sua "pazzia",
riesce a sintetizzare perfettamente nei suoi pezzi tutti quei piccoli elementi che scatenano in noi queste emozioni.In sostanza Allevi è una macchina strumentale per fare soldi e successo, pur non essendo di sicuro un genio (un genio, ragazzi era il signor Wolfgang Amadeus o il signor
"Ludovico Van") nè un mostro del piano. Quindi bisogna prenderlo per quello che è, cioè un ragazzo fortunato che è riuscito a diventare famoso e a regalarci (ad un buon prezzo, però) meravigliose melodie, che guarda caso piacciono a tutti (anche i grandi critici, il cui udito è magari affinato dall'ascolto di grandi opere ecc ecc) anche se nessuno si rende conto del perchè.
Io credo che Allevi sia una sorta di "capro espiatorio" della società di oggi, cioè tutti se la riprendono con lui perchè alla fine è l'unico "fenomeno pop" che possa sostenere uno scontro ad alti livelli culturali (certamente non come dARI, Finley ecc... che però sono altri fenomeni pop di livello più basso) e che sicuramente non svanirà nel giro di 10 giorni.
In conclusione,
penso che Allevi sia un buon compositore, capace di impressionare fortemente il pubblico con ottime esecuzioni jazz (quello vero però, non troppo melodico nè commerciale!) e con "ballate" totalmente orecchiabili e che sicuramente possa rappresentare degnamente il nostro paese nel mondo e altrettanto sicuramente può essere un mezzo per far conoscere la musica classica alle nuove generazioni, ma che comunque è un artista come gli altri e non solo perchè suona un pianoforte (cosa che spesso sembra più nobile di suonare in una rock band) bisogna considerarlo un piccolo mozart (quando per l'opinione pubblica
più della metà dei gruppi rock e metal vengono bistrattati, e alcuni dovrebbero essere oggetto di più attenzione), ma che forse, dato che lui alla fine fa anche "prog" si potrebbe guardare alla musica leggera (di cui lo stesso Allevi fa parte) con più attenzione e vedere che tra Allevi e molti altri tastieristi meno fortunati (e si, anche meno bravi a comporre) non ci sono differenze.
Insomma, Allevi è bravo, è riuscito a fare della teoria melodica un genere di grande successo, ma non è di sicuro il simbolo della musica classica applicata sul moderno, anzi!!!
Spero di non aver scritto cagate

vi posto anche 2 dei miei pezzi preferiti.
Prendimi - live con orchestra dall'album No Concept.E' un pezzo fantastico, quoto quello che dicevo prima sugli "intervalli dell'emozione", qui lui li utilizza perfettamente...
ah e quoto quello che dice sonataarctica, non fatevi ingannare dai teatrali movimenti delle mani, non è un pezzo difficilissimo, poi nel piano più stai fermo col polso, meglio è...
Parole - dall'album "13 dita"qua già andiamo verso il meno commerciale, un jazz un po' più ricercato...
..infatti ai "non addetti ai lavori" questo pezzo non piacerebbe affatto, potrebbero solo vedere "l'abilità al piano", nonostante anche questo non sia un pezzo impossibile da eseguire.
Chiudo questo gigantesco post!