Bruce Springsteen

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Bruce Springsteen
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Bruce Springsteen nel 1981.
Nazionalità Stati Uniti
Bandiera Inglese
Genere Rock and Roll
Hard Rock
Pop Rock
Heartland Rock
AOR
Periodo attività 1972 - in attività
Discografia 25
Studio 16
Live 5
Raccolte 4
Sito web brucespringsteen.net
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« Io sarò pure il Presidente, ma lui è e rimane il Boss.[1] »
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(Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti d'America)
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Bruce Frederick Joseph Springsteen è un cantautore rock statunitense, nato a Long Branch, nel New Jersey, il 23 settembre 1949.

I suoi innumerevoli successi musicali - fra cui l'essere al terzo posto della classifica delle più alte retribuzioni nel mondo musicale (ha guadagnato infatti oltre 1 miliardo e mezzo di dollari in carriera), dietro U2 e Rolling Stones - gli hanno garantito l'ormai celebre soprannome "The Boss".

Ha venduto oltre 120 milioni di dischi in tutto il mondo, di cui 64 solo in madrepatria.

Biografia

1949 - 1971: Dall'infanzia al debutto nel rock

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« Quand'ero ragazzo, c'erano due cose impopolari a casa mia: una ero io, l'altra era la mia chitarra. »
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Bruce nasce a Long Branch nel 1949. Suo padre, Douglas, di origini irlandesi, cerca di sbarcare il lunario svolgendo un'infinità di occupazioni; sua madre, Adele Zirilli, di origini campane (i suoi genitori, nonni di Springsteen, sono originari di Vico Equense, paesino vicino a Sorrento, in provincia di Napoli) lavora come segretaria. Bruce è il primogenito di tre figli: la famiglia si completa con la nascita di Virginia, nel 1950, e Pamela, nel 1962. Il futuro Boss trascorre la sua infanzia nei pressi di Freehold, nel New Jersey, cambiando spesso casa a causa delle condizioni economiche familiari in rapido peggioramento. Sarà proprio dopo l'ennesimo trasloco, stavolta in California, che Bruce deciderà di staccarsi dalla famiglia, tornando in New Jersey.

Bruce Springsteen live nel 1981.
Bruce Springsteen live nel 1981.

Nel 1956, a soli 7 anni, il piccolo Bruce guarda in televisione l'esibizione di Elvis all'Ed Sullivan Show[2] e da quel momento decide di voler diventare a tutti i costi un cantante rock and roll. Non cambierà più idea. A 13 anni compra la sua prima chitarra, per soli 18 dollari. A 16 riceve una chitarra Kent in regalo dalla madre, che per comprarla dovette chiedere un prestito.

Pochi mesi dopo viene ingaggiato come chitarrista nei Castiles. Dopo diverse esibizioni in locali del New Jersey, nel 1967 Bruce e la sua band tentano di raggiungere la fama a New York, dove i Castiles (il nome deriva da uno shampoo in voga in quel periodo) si esibiscono per 29 volte al Cafè Wha?, lo stesso leggendario locale dove esordì Jimi Hendrix. Ma il successo non arriva; la band, di ritorno a casa, decide di sciogliersi.

Dopo la traumatica decisione di tornare in New Jersey da solo, lasciando la famiglia in California (decisione dovuta anche ad un pessimo rapporto con il padre), Bruce inizia a frequentare Asbury Park, una cittadina distante 20 km da Freehold, famosa per una straordinaria fioritura di gruppi rock. Lì conosce Steve Van Zandt, chitarrista, Danny Federici, tastierista e Vini Lopez, batterista, e suona con loro in diverse formazioni. Una di queste, gli Steel Mill, raggiungono uno straordinario successo locale senza però riuscire ad incidere nessun singolo. Nel 1971 la band assume una fisionomia e un nome ben noti al pubblico mondiale: nascono Bruce Springsteen & The E Street Band.

1972 - 1979: La lunga via per il successo

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« Giovedì scorso, all'Harvard Square Theatre, ho visto un flash del mio passato di rock'n'roll davanti ai miei occhi. Ed ho visto qualcos'altro: ho visto il futuro del rock and roll, il suo nome è Bruce Springsteen. In una serata in cui avevo bisogno di sentirmi giovane, mi ha fatto sentire come se stessi ascoltando musica per la prima volta.[3] »
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(Jon Landau)
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Citazione « Giovedì scorso, all'Harvard Square Theatre, ho visto un flash del mio passato di rock'n'roll davanti ai miei occhi. Ed ho visto qualcos'altro: ho visto il futuro del rock and roll, il suo nome è Bruce Springsteen. In una serata in cui avevo bisogno di sentirmi giovane, mi ha fatto sentire come se stessi ascoltando musica per la prima volta.[3] »
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(Jon Landau)
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Il 1972 si apre con un incontro importante: Mike Appel, un produttore di New York, nonché estimatore del giovane "Boss", riesce a procacciare a Springsteen un incontro con il leggendario talent scout John Hammond, già scopritore di Bob Dylan. L'audizione dura poco: il tempo di suonare due canzoni e Bruce ha già un contratto con la Columbia Records targato Hammond.

Bruce Springsteen live negli U.S.A. (1982).
Bruce Springsteen live negli U.S.A. (1982).

Tuttavia i primi due dischi, "Greetings from Asbury Park, NJ" e "The Wild, The Innocent & the E Street Shuffle", entrambi pubblicati nel '73, riscuotono un grande successo presso la critica, ma non presso il pubblico: rimangono pressoché invenduti e le potenti melodie non escono affatto dai confini degli States. La casa discografica, preparandosi a rescindere il contratto (valido per 10 pubblicazioni), definisce Springsteen come "la follia di Hammond". Ma Bruce e la E Street Band non si danno per vinti: decidono di puntare su quella che è ancora adesso la loro arma principale, i live. Il gruppo si lancia in una lunghissima serie di concerti. Tra gli spettatori del concerto di Cambridge, Massachussets, c'è un importante critico: Jon Landau, allora ventisettenne, che aveva già pubblicato diversi articoli su Rolling Stone e che, folgorato da questo nuovo volto del rock and roll, scrive, pubblicandolo sul "Real Paper" di Boston, un articolo lunghissimo e pieno di elogi nei confronti di Bruce e della sua band. Fra i molti elogi, scrive una (lungimirante) frase che passerà alla storia: definisce Springsteen "il futuro del rock and roll".

Nel 1975 la Columbia regala un'altra chance a Bruce ed Hammond: pubblica "Born to Run".

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Born to Run
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...da Born to Run (1975)
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...live a Barcellona (2003)
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Il disco, che diventerà presto una delle pietre miliari della storia del rock, ha un successo strepitoso, guadagnato in gran parte grazie al lunghissimo tour di supporto, dove - come al solito - Springsteen e la E Street Band danno grande spettacolo, e alla massiva trasmissione della title track in molte stazioni radiofoniche americane. L'album si piazza al terzo posto della "Hot LP Chart" e alla posizione numero 23 della Billboard Top 100, mentre il Boss appare, nell'ultima settimana di ottobre dello stesso anno, contemporaneamente sulle copertine di Newsweek[4] e Time[5].

Ma il successo rivela il tranello tratto a Bruce da parte del produttore Mike Appel: egli aveva perso, secondo contratto, tutti i diritti sulle sue canzoni, che erano passati ad Appel. Il Boss decide allora di lanciarsi in una lunga e faticosissima battaglia legale, dalla quale, dopo due anni, Appel esce sconfitto, ma con i soldi, e Springsteen vincitore, con i diritti dei suoi pezzi in pugno. Il suo manager diventa proprio Jon Landau, colui che era rimasto così meravigliato dalle sue performance.

Nel 1978 esce "Darkness on the Edge of Town", il disco che segna un grande passo nell'evoluzione artistica del Boss. Il tour promozionale dell'album conferma ancora una volta la straordinaria capacità di Bruce e compagni di emozionare e divertire il pubblico. La decade si conclude con una straordinaria collaborazione: Springsteen recita un monologo in una canzone di Lou Reed: Street Hassle, ma il nome del Boss non appare nei crediti per sua stessa richiesta.

1980 - 1989: da The River allo scioglimento della E Street Band

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« Può qualcuno dirmi così tante cose, può ancora il Rock and roll parlare con questo genere di potenza e gloriosità? E subito sentii il dolore delle piaghe sulle mie cosce, sulle quali non avevo fatto altro che battere le mie mani durante tutto il concerto e capii che la risposta era sì.[6] »
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(Jon Landau)
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Citazione « Può qualcuno dirmi così tante cose, può ancora il Rock and roll parlare con questo genere di potenza e gloriosità? E subito sentii il dolore delle piaghe sulle mie cosce, sulle quali non avevo fatto altro che battere le mie mani durante tutto il concerto e capii che la risposta era sì.[6] »
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(Jon Landau)
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Il Boss in concerto in Germania dell'Ovest (1988).
Il Boss in concerto in Germania dell'Ovest (1988).

Il decennio si apre per Springsteen con una nuova pubblicazione: è la volta del doppio album "The River", le cui tematiche sono in linea con quelle trattate nei dischi degli anni '70. L'anno successivo una nuova tournèe porta per la prima volta Bruce in Europa. Grazie al distacco dall'America e ad alcune letture consigliate da Landau, Bruce libera la sua vena introspettiva registrando un disco acustico, Nebraska, su un vecchio registratore a quattro piste, solo con voce, chitarra acustica e armonica. L'album, pubblicato nel 1982, riscuote un ottimo successo piazzandosi al quarto posto della classifica Billboard, nonostante lo stile molto meno commerciale rispetto ai precedenti lavori dell'artista.

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Born in the U.S.A.
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...da Born in the U.S.A. (1985)
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Le tracce inutilizzate in Nebraska formano la struttura di un nuovo album, che segna il ritorno del Boss all'elettrico. Nasce, nel 1984, "Born in the U.S.A.", il disco che conferisce a Bruce il successo planetario e la definitiva consacrazione. La title track, erroneamente scambiata per un inno nazionalista (quando rappresenta invece un vero e proprio grido di rabbia nei confronti della nazione da parte di un soldato del Vietnam), viene trasmessa giorno e notte da tutte le radio del mondo ed il "Born in the U.S.A. Tour" porta il Boss e la E Street Band in giro per il mondo.

Con gli introiti del disco e della prima parte del tour, Bruce riesce ad ingaggiare il regista Brian De Palma per girare il videoclip di "Dancing in the Dark". Il video, girato in uno stadio pieno, vede Bruce che invita una ragazza, la futura attrice Courteney Cox Arquette, a ballare sul palco con lui[7]: questo gesto verrà riproposto centinaia di volte da Bruce, durante le esecuzioni della canzone dal vivo.

Dopo il successo planetario, Bruce torna - nel 1987 - all'introspettiva visione della realtà. Con Tunnel Of Love affronta il tema della difficoltà dei rapporti uomo-donna, vissuta personalmente dal Boss (che ha appena superato il divorzio con la prima moglie, Julianne Phillips). La notizia di un nuovo legame viene proprio dall'Italia: a Torino, nei camerini del dietropalco, Bruce viene visto con Patti Scialfa, corista della E Street Band, che diventerà sua moglie alla fine della decade. Il disco non ebbe il successo sperato, pur rimanendo sempre tra gli album più venduti.

Dopo il tour mondiale di Amnesty International, al quale prendono parte - oltre a Bruce e alla E Street Band - anche Tracy Chapman, Sting, Peter Gabriel e Youssou N'Dour, tra il 1988 e il 1989 il Boss decide (per la totale delusione dei suoi fan) di sciogliere la E Street Band e lasciare il New Jersey per trasferirsi in California, dove nascerà Evan James, primo dei tre figli di Bruce e Patti.

1990 - 1999: la "decade buia"

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« Quindi fratello ricevimi con il tuo bacio infedele, o ci lasceremo soli, così, sulle strade di Philadelphia. »
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Citazione « Quindi fratello ricevimi con il tuo bacio infedele, o ci lasceremo soli, così, sulle strade di Philadelphia. »
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Springsteen durante una performance acustica (2005).
Springsteen durante una performance acustica (2005).

A quasi 5 anni di distanza dall'ultimo disco, Bruce pubblica nel giro di pochi giorni, nella prima metà del '92, due album di inediti: "Human Touch" e "Lucky Town", che il Boss aveva precedentemente registrato avvalendosi di musicisti turnisti. I dischi, pur rappresentando qualcosa di nuovo nel percorso musicale di Springsteen, non riescono a bissare i risultati dei lavori precedenti, probabilmente proprio a causa dell'assenza della E Street Band. Anche il tour ha un buon successo. Tuttavia, grazie ai nuovi metodi compositivi utilizzati in questi album, Bruce riesce a scrivere due canzoni per dei film: "Streets of Philadelphia" per "Philadelphia", dell'amico Jonathan Demme, e "Missing", per "Tre giorni per la verità", di Sean Penn. La prima gli vale un premio Oscar, che vince nel 1994.

Ad un periodo di sovraesposizione mediatica, come al solito Bruce oppone un periodo di scrittura intima: nel 1995 esce The Ghost of Tom Joad, ancora una volta un disco quasi del tutto acustico, le cui trame vedono protagonisti degli emigranti messicani che cercano invano fortuna negli States; il lavoro viene pubblicizzato da un tour acustico nei teatri. Nel 1996 il festival della canzone italiana di Sanremo viene aperto da Springsteen, che per l'occasione canta proprio la titletrack del nuovo album[8]. Gli anni '90 si chiudono con un tour graditissimo da media, critica e pubblico: il Boss richiama finalmente la E Street Band (dopo 10 anni di inattività) per il "Reunion Tour", che sarà tutto fuorché un tour d'addio per la storica band di Springsteen.

Alla fine del 1999, Bruce viene inserito (grazie agli U2) nella Rock and Roll Hall of Fame. Il Boss ricambierà il favore nel 2005. Alla cerimonia di inserimento Bono dichiara ironicamente:

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« Non ha mai fatto le cose che la maggior parte delle rockstar fanno. È diventato ricco e famoso, ma non ha mai imbarazzato se stesso con tutto questo successo, vero? Nessun arresto per droga, nessuna pulizia del sangue in Svizzera. E la cosa più importante è che non gioca nemmeno a golf! Nessuna acconciatura strana, nemmeno negli anni '80. Niente vestitini nei videoclip, parti cinematografiche imbarazzanti, cuccioli di serpente o di scimmia. Nessuna mostra di suoi quadri. Nessuna lite pubblica e non si è mai dato fuoco.[9] »
{{#if:Bono Vox|}} Citazione « Non ha mai fatto le cose che la maggior parte delle rockstar fanno. È diventato ricco e famoso, ma non ha mai imbarazzato se stesso con tutto questo successo, vero? Nessun arresto per droga, nessuna pulizia del sangue in Svizzera. E la cosa più importante è che non gioca nemmeno a golf! Nessuna acconciatura strana, nemmeno negli anni '80. Niente vestitini nei videoclip, parti cinematografiche imbarazzanti, cuccioli di serpente o di scimmia. Nessuna mostra di suoi quadri. Nessuna lite pubblica e non si è mai dato fuoco.[9] »
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e ancora, concludendo il discorso:

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« Lo chiamano The Boss. Beh, questa è una stupidaggine. Non è il Boss. Lui lavora per noi. Più che un Boss, è il padrone, perchè, più di ogni altro, Bruce Springsteen possiede il cuore dell'America.[10] »
{{#if:Bono Vox|}} Citazione « Lo chiamano The Boss. Beh, questa è una stupidaggine. Non è il Boss. Lui lavora per noi. Più che un Boss, è il padrone, perchè, più di ogni altro, Bruce Springsteen possiede il cuore dell'America.[10] »
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2000 - 2009: "The Rising", la rinascita

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« Avrei bisogno del tuo bacio, ma amore e dovere ti hanno chiamato in qualche posto più in alto in qualche luogo, sopra le scale, dentro il fuoco »
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(Bruce Springsteen - "Into the Fire")
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Citazione « Avrei bisogno del tuo bacio, ma amore e dovere ti hanno chiamato in qualche posto più in alto in qualche luogo, sopra le scale, dentro il fuoco »
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(Bruce Springsteen - "Into the Fire")
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Springsteen a Roma (2009).
Springsteen a Roma (2009).

Colpito dagli avvenimenti dell'11 settembre, il Boss compone, insieme alla E Street Band, un nuovo album: è la volta di "The Rising". In questo disco Bruce diventa quasi patriota, volendo risollevare l'orgoglio americano ferito. Le 15 tracce spaziano tra una varietà impressionante di generi e temi: non mancano riferimenti politici e religiosi. Il tour che segue consacra ancora una volta l'abilità di Springsteen e della E Street Band: nei set di oltre tre ore si hanno momenti di incredibile drammaticità alternati a momenti di pura festa in cui, come suo solito, il Boss annulla qualsiasi tipo di barriera tra pubblico e musicisti.

Da questo punto in poi, Bruce si mostrerà sempre più in contrasto con le scelte del presidente George W. Bush. Ne è un chiaro esempio la canzone "Devils & Dust", che narra le emozioni di un soldato americano in guerra. Il singolo è la prima traccia dell'omonimo album (terzo disco acustico del Boss), contenente alcune delle canzoni scartate per "The Ghost of Tom Joad". "Devils & Dust", pubblicato nel 2005, è anche il primo disco di Bruce sottoposto a censura: la canzone Reno gli valse il bollino di avvertimento, poichè tratta del rapporto sessuale tra un uomo disperato ed una prostituta.

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Radio Nowhere
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...da Magic (2007)
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Nel 2006 esce il primo album di cover firmato Bruce: "We Shall Overcome: The Seeger Sessions", nel quale il Boss incide molte canzoni tipiche della tradizione americana, tutte già precedentemente interpretate dal cantante folk Pete Seeger.

Due anni dopo Bruce e la E Street Band pubblicano "Magic", un nuovo disco elettrico, a cui segue un lungo tour. Il disco balza al primo posto della Billboard Chart con oltre 350.000 copie vendute nella prima settimana dall'uscita.

Il decennio si chiude con la pubblicazione di Working on a Dream, la cui title track era stata già presentata a fine 2008, durante la campagna elettorale di Barack Obama, futuro presidente, che Bruce aveva appoggiato incondizionatamente. Il disco, che esce all'inizio del 2009, contiene anche la canzone "The Wrestler", che servirà da colonna sonora all'omonimo film, vincendo un Golden Globe per la miglior canzone e mancando di poco la nomination all'Oscar. Il Working on a Dream Tour segue alla pubblicazione dell'album, raccogliendo ancora una volta migliaia di fan nelle arene e negli stadi di tutto il mondo.

Evoluzione compositiva: Springsteen come Working Class Hero

Bruce Springsteen e Obama (2008).
Bruce Springsteen e Obama (2008).

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« Alla fine di tutto si può dire che Bruce Springsteen ha introdotto nel mondo del rock, invece dell’evasione, l’ordinarietà delle vite quotidiane, dove anche le vite ordinarie diventano eroiche.[11] »
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Citazione « Alla fine di tutto si può dire che Bruce Springsteen ha introdotto nel mondo del rock, invece dell’evasione, l’ordinarietà delle vite quotidiane, dove anche le vite ordinarie diventano eroiche.[11] »
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Bruce Springsteen inizia il suo percorso compositivo, con i primi album, alternando pezzi rock, vivi e gioiosi all'ascolto (aspetto che caratterizzerà quasi tutti gli album "elettrici" del Boss), a delle ballate dalla struttura complessa. I testi narrano spesso di personaggi comuni (ma quasi sempre ribelli), di corse e di motori.

Da Born to Run in poi, il tema dei motori è sempre più frequente: vi viene accostata la metafora della fuga, della velocità come liberazione dal sistema. I personaggi del Boss vengono messi sempre più a fuoco: sono eroi, ma al contempo persone comuni. Eroi costretti a sopportare i soprusi delle istituzioni e del modello di vita impostogli. È qui che Springsteen diventa il perfetto interprete dell'effimero sogno americano.

Il Boss in Costa d'Avorio (1988).
Il Boss in Costa d'Avorio (1988).

In Born in the U.S.A. incarna il soldato in Vietnam, deluso da ciò che le istituzioni lo costringono a fare. In tutto l'album The Ghost of Tom Joad canta la storia di alcuni emigranti messicani, proiettati verso un felice futuro negli Stati Uniti, che troveranno negli States solo disperazione e, alla fine, morte. In The Rising racconta storie connesse all'11 settembre, si fa carico della disperazione di tutti gli statunitensi per dare un messaggio di speranza, che va oltre ogni fede, ogni concezione politica, ogni appartenenza etnica. Da sottolineare la canzone "Into the Fire", nella quale sono narrate le gesta di un pompiere morto sotto le macerie del World Trade Center come un lamento della sua compagna: lei avrebbe bisogno di lui, ma la scelta, una scelta eroica per una persona normale, l'ha portato a morire.

Sono questi personaggi che hanno valso al Boss il titolo di "Working Class Hero", eroe della classe operaia. A questo si aggiunge il grande appoggio dato al partito democratico statunitense contro l'allora presidente George W. Bush. Nel 2005, la sua Devils & Dust raccontava infatti agli americani i sentimenti di un soldato inviato in Iraq: non mancano le frecciate a colui che aveva deciso di scatenare la guerra. Nel 2004 e nel 2008 il Boss appoggia rispettivamente le candidature dei democratici John Kerry e Barack Obama, che vincerà le elezioni. La stessa dicitura "Working on a Dream" rimanda ad un messaggio politico ben preciso.

Il rovescio della medaglia è il lato acustico di Springsteen: in tutti i suoi lavori "introspettivi", che di norma seguono quelli di grande successo commerciale, il Boss trasforma delle storie tristi, ma con messaggi di speranza, in foschi quadri pieni di morte, alienazione. In Nebraska si fa cantore dell'insensatezza della vita e della morte. Lo stesso titolo dell'album si riferisce ad una serie di omicidi, avvenuti proprio nel Nebraska, commessi "per il puro gusto di uccidere". In "Tunnel of Love", l'amore, decantato in "Born To Run" come via di fuga dalla vita imposta, diventa difficile convivenza tra uomo e donna. Alcuni sostengono che quest'album sia stato scritto in un periodo di profonda depressione.

Questo dualismo, che rivive nelle malinconiche ed essenziali ballate del Boss, così come nelle elettriche esplosioni di energia, insieme alla sua voce, roca e inconfondibile, sono un vero e proprio marchio di fabbrica dell'artista americano.

I concerti: il Boss dal vivo

Bruce Springsteen live a Londra (2009).
Bruce Springsteen live a Londra (2009).

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« Nel mondo ci sono solo due tipi di persone: quelle che adorano Bruce Springsteen e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo[12] »
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Citazione « Nel mondo ci sono solo due tipi di persone: quelle che adorano Bruce Springsteen e quelli che non l'hanno mai visto dal vivo[12] »
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(Larry Katz)
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Sul palco Springsteen ha sempre dato il meglio di sè. Già dall'infanzia, pur essendo incredibilmente timido e schivo, la chitarra gli conferiva una sicurezza ed una estrosità inedite. È stato proprio un concerto, o ancora meglio un tour, a concedergli la "seconda chance" dopo il fallimento dei primi due dischi. E, come solo in casi straordinari succede, non ha mai avuto bisogno di "studiare" presenza scenica, come hanno fatto dei grandi artisti, primo fra tutti Bono Vox. Gli anni più "bui" per i suoi live sono stati sicuramente quelli di separazione dalla E Street Band.

I concerti di Bruce, come forse la sua personalità, presentano due facce ben distinte: negli show elettrici, il Boss riesce a regalare forti emozioni dando energia a tutto il pubblico; in quelli acustici, l'atmosfera si fa intima, e la sua voce roca è perfettamente in sintonia con il pianoforte o la chitarra, o magari l'armonica a bocca. Bruce riesce a ben figurare sia nei concerti da 90.000 persone che negli "One Man Show" dei teatri.

E questa sua grande capacità di alternare momenti acustici e introspettivi a brani di grande energia hanno fatto sì che i suoi show, quasi sempre di oltre tre ore, per la gioia dei fan, non risultassero mai noiosi o ripetitivi. In questo caso ha aiutato anche l'abitudine di Springsteen di cambiare moltissimi brani in scaletta da concerto a concerto.

Altri connotati di tutti i suoi concerti sono il ritmo allucinante con cui si assecondano i pezzi e l'abbattimento totale delle barriere tra pubblico e musicisti. Per quanto riguarda il primo aspetto, basti solo dire che al giorno d'oggi, a più di 60 anni d'età, Springsteen è uno dei pochi che riesce a suonare oltre 30 canzoni a serata senza fermarsi un solo secondo. È già storia il suo "One Two Three Four" urlato a squarciagola per passare da un pezzo a un altro, siano essi anche molto diversi, senza dover smettere di suonare. Per quanto riguarda l'abbattimento delle barriere, secondo Bruce in persona il modo per "non fare distinzioni" viene dalla mente di chi canta e di chi ascolta. È quando ti rivedi in loro e loro si rivedono in te che le barriere si rompono. Ma non è solo questo. C'entra anche il fatto che Springsteen riduca ad ogni suo concerto la distanza "di sicurezza" tra transenne e passerella, permettendo (senza che la security batta ciglio) che i fan gli abbraccino le gambe mentre suona, o riescano a toccare la sua Telecaster. C'entra che sia uno dei pochi, forse l'unico a questi livelli, a far salire bambini, signore, ragazze sul palco durante le sue performance.

Bruce e l'Italia

Springsteen balla con una ragazza del pubblico a Roma (2009).
Springsteen balla con una ragazza del pubblico a Roma (2009).

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« È bello essere nella città più bella del mondo. Siamo venuti da mille miglia per mantenere la nostra solenne promessa. Stasera costruiamo una casa, una casa di musica, di spirito e rumore. Noi portiamo la musica. Abbiamo bisogno che Roma porti il rumore.[13] »
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(Bruce Springsteen a Roma, 19 luglio 2009)
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Citazione « È bello essere nella città più bella del mondo. Siamo venuti da mille miglia per mantenere la nostra solenne promessa. Stasera costruiamo una casa, una casa di musica, di spirito e rumore. Noi portiamo la musica. Abbiamo bisogno che Roma porti il rumore.[13] »
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(Bruce Springsteen a Roma, 19 luglio 2009)
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Il 27 gennaio 2009 Bruce Springsteen ha stabilito un record nel nostro paese: è l'unico artista straniero ad essere salito sul gradino più alto delle vendite degli album per 10 volte.

Il
Il "Boss" a Milano (2006).

Il primo concerto del Boss in Italia si è svolto il 21 giugno 1985 allo stadio San Siro di Milano. Il suo secondo concerto nello stadio milanese, svoltosi il 28 giugno 2003, è ricordato dall'artista come uno dei suoi migliori concerti di sempre:

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« Dopo un paio di canzoni è venuto giù uno dei diluvi più incredibili che abbia mai visto... Eravamo preoccupati che un fulmine centrasse l'impianto elettrico. Ma non uno di voi sessantamila pazzi italiani s'è mosso di un centimetro, e così abbiamo continuato e ne è venuto fuori quello che io considero uno dei migliori cinque concerti della mia vita. Il pubblico italiano è sempre stato uno dei più competenti, leali ed entusiasti.[14] »
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Citazione « Dopo un paio di canzoni è venuto giù uno dei diluvi più incredibili che abbia mai visto... Eravamo preoccupati che un fulmine centrasse l'impianto elettrico. Ma non uno di voi sessantamila pazzi italiani s'è mosso di un centimetro, e così abbiamo continuato e ne è venuto fuori quello che io considero uno dei migliori cinque concerti della mia vita. Il pubblico italiano è sempre stato uno dei più competenti, leali ed entusiasti.[14] »
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Il "Boss" parla in italiano
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...live a Roma, 19 luglio (2009)
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Nell'ultimo "Working on a Dream Tour", svoltosi nel 2009, Bruce Springsteen ha suonato in 3 stadi italiani: l'Olimpico di Roma, l'Olimpico di Torino, il Friuli di Udine. I biglietti delle 3 date sono stati tutti esauriti. A Roma è salita sul palco la mamma di Bruce, Adele Zirilli, figlia di emigrati campani.

Non è stata programmata alcuna data a San Siro, scelta causata da alcune querele subite dai manager italiani del Boss in seguito al concerto milanese del 2008: in quell'occasione sembra che Springsteen sforò di 20 minuti l'orario stabilito per la fine dei concerti, le 23:30, non rispettando il limite di decibel. A querelare i manager sono stati diversi anziani residenti nei pressi dello stadio milanese, che hanno riferito di aver scambiato il grande rumore con un vero e proprio terremoto.[15]

Discografia

Bruce Springsteen e Max Weinberg (2009).
Bruce Springsteen e Max Weinberg (2009).

Bruce Springsteen durante il <i>Working on a Dream Tour</i> (2009).
Bruce Springsteen durante il Working on a Dream Tour (2009).

Studio

Live

Raccolte


Note

  1. Brucespringsteen.net - from Barack Obama's speech at Kennedy Honors, December 6th 2009.
  2. Elvis Presley - Hound Dog live at The Ed Sullivan's Show, October 28, 1956
  3. [1] - from Jon Landau's "Growing young with Rock and Roll", published on "The Real Paper", Boston, May 22, 1974
  4. Bruce Springsteen on Newsweek magazine's cover on October 27, 1975
  5. Bruce Springsteen on TIME magazine's cover on October 27, 1975
  6. [2] - from Jon Landau's "Growing young with Rock and Roll", published on "The Real Paper", Boston, May 22, 1974
  7. Bruce Springsteen: Dancing in the Dark, Official Video
  8. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/02/09/springsteen-sanremo.html
  9. U2 StationBono's speech at Rock N' Roll Hall Of Fame, 1999.
  10. U2 StationBono's speech at Rock N' Roll Hall Of Fame, 1999.
  11. rocknrollcircus - Da "Bruce Springsteen: gli Occhi dell'America", di Paolo Vites. Pubblicato su "L'eco di Bergamo", luglio 2009
  12. Larry Katz on the Boston Herald Newspaper. 1970s
  13. YoutubeBruce Springsteen's speech in Rome, Olimpic Stadium, July 19th 2009.
  14. style.itIntervista a Bruce Springsteen, Vanity Fair Italia, 9 giugno 2009.
  15. RepubblicaDa "La Repubblica", cronaca di Milano, 11/2/2010