Jason Becker

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Jason Becker (nato il 22 Luglio del 1969) fu uno dei maggiori esponenti della chitarra elettrica nel decennio '80. Il suo stile va a delineare un livello sino a quel momento ancora irraggiunto (sia nella composizione che nell'esecuzione) in quello che è comunemente chiamato "chitarra shred".

Becker infatti non solo si rifà ai più noti canoni classici (come già prima di lui Blackmore e Malmsteen) ma ne incorpora strutture e schemi, arrivando ad un livello qualitativo nella composizione assolutamente originale, personale ed innovativo. Molto importante nella formazione di Becker fu infatti lo studio della chitarra classica associato all'elettrica e la conoscenza di Marty Friedman, con il quale registrò incisioni immancabili per ogni appassionato delle sei corde.

Biografia

Gli esordi e la carriera

Becker inizia ad emettere i primi "vagiti del genio" in età giovanissima, appena sedicenne era infatti già in grado di eseguire quello che fin'ora era considerato l'apice: Malmsteen. Celebre è infatti il video che lo ritrae in un'interpretazione di "Black Star" durante una manifestazione scolastica. Non solo, Becker milita già sedicenne nei Cacophony assieme ad un ancora acerbo Marty Friedman. Il sunto di questo due eplosivo (nel quale i due chitarristi contribuirono all'unisono alla crescita dell'altro) è Speed Metal Symphony (1987) seguito l'anno successiva da Go OFF!. I due CD prodotti con i Cacophony non sono certo il frutto di una produzione meticolosa, anzi, il suono è graffiante e grezzo (al pari forse di Kill 'em All e delle prime stampe Thrash) ma il punto di forza di queste raccolte sta anche in questo: CD grezzi quanto ricercati e tecnici, come d'altronde (col senno di poi e vedendo i componenti del gruppo) non poteva non essere.

Sempre nel 1988 uscì anche Perpetual Burn, dove la concezione della musica di Becker prende finalmente una forma propria con annessa una produzione che, finalmente, esalta le idee e le melodie del compositore. Perpetual Burn segna il passaggio ad un grado successivo nell'arte della chitarra, un disco che non solo esalta le capacità dell'esecutore, ma ne delinea anche le incredibili capacità di compositore. Finalmente si ode una chitarra sfruttata in tutte le sue possibilità, accaompagnata da melodie talvolta struggenti, talvolta aggressive. Ed è forse in questo album che vengono all'orecchio, in modo chiaro e semplice, le influenze del violino di Paganini su Jason Becker, non si ha più un CD in cui altri strumenti "atti a riempire solo il vuoto" accompagnano la chitarra, abbiamo ora un'"orchestra" ed una chitarra che si esaltano a vicenda; "Altitudes" è l'esempio di come una chitarra possa essere irraggiungibile ma non eccessiva, "Perpetual Burn" un elogio tra le righe a Paganini, ""Opus Pocus"" esempio della straordinaria capacità nel comporre senza cadere nell'eccessivo.

Sempre nel 1988, Becker prese parte anche al progetto solista dell'amico Friedman in Dragon's Kiss, mentre nell'anno a seguire lo si può udire in Richie Kotzen (CD omonimo) ed in High Gear (Howe II). Nel 1990, a soli 20 anni, fu chiamato a sostituire tale Steve Vai nell'omonimo gruppo di David Lee Roth, sembrava finalmente arrivata l'ora per Becker di prendersi la fama meritata, arrivò invece il momento di dire addio alla chitarra. Durante le prove con la David Lee Roth Band Becker iniziò ad accusare disturbi al braccio sinistro. Con l'avanzare del tempo arrivò la più tragica diagnosi che si poteva aspettare: la sindrome di Lou Gehrig, nota anche come ALS (Amyotrophic Lateral Sclerosis, Sclerosi Laterale Amiotrofica), che in poco tempo costrinse Becker prima alla sedia a rotelle, poi alla totale paralisi proprio nel periodo in cui A Little Ain't Enough (1991) - album al quale aveva partecipato proprio stostituendo Steve Vai, vinceva il Disco d'Oro.

Dalla malattia ad oggi

La tenacia di Becker è sicuramente ammirabile, costretto infatti alla totale immobilità, non si rassegnò mai ad abbandonare la musica. Con l'ausilio di software elaborati appositamente per lui, Jason Becker può (tutt'ora) comporre musica. Nel 1999 esce The Raspberry Jams con Becker in veste di produttore, e nel 2003 vede la luce The Blackberry Jams; il primo conteneva tracce demo inedite, mentre il secondo tracce demo successivamente rielaborate e pubblicate in altri album. Dal 1997 le condizioni di Becker risultano stabili e Becker può dedicarsi alla composizione grazie ad un software elaborato da Mike Bemesderfer che, catturando il movimento degli occhi, può consentire a Jason di comporre musica anche senza potersi muovere.

Discografia

Cacophony

Solista

David Lee Roth band

Partecipazioni

Tributi