John Paul Jones

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John Paul Jones
John Paul Jones nel 1975.
John Paul Jones nel 1975.
Nazionalità Inghilterra
Bandiera Inglese
Genere Hard Rock
Blues Rock
Folk Rock
Periodo attività 1960 - in attività
Discografia 20
Studio 9
Live 3
Raccolte 8
Sito web johnpauljones.com

John Paul Jones, all'anagrafe John Baldwin, nacque il 3 gennaio 1946 a Sidcup, Kent. È un bassista, tastierista e compositore britannico.

Conosciuto soprattutto per la sua appartenenza ai celebri Led Zeppelin, Jones ha sviluppato successivamente una brillante carriera da solista. È un musicista molto apprezzato per le sue indubbie qualità tecniche, suona infatti - oltre al classico basso - anche chitarra, koto, lap steel, autoharp, mandolino, ukulele, sitar, violoncello, continuum.

Secondo Allmusic, Jones "ha lasciato la sua impronta nella storia del rock & roll come innovativo musicista, arrangiatore e direttore".[1]

Biografia

Origini

Jones nacque a Sidcup, Kent (ora parte della Grande Londra). Iniziò a studiare pianoforte a sei anni, prendendo lezioni dal padre, Joe Baldwin, un rinomato pianista e arrangiatore. Anche sua madre faceva parte del music business, e questo consentì alla famiglia di suonare insieme girando l'Inghilterra. Le sue influenze andavano dal blues di Big Bill Broonzy, al jazz di Charles Mingus, fino al al pianoforte classico di Sergej Rachmaninov.

A causa dei continui viaggi dei genitori, Jones fu mandato a scuola molto giovane.[2] Studiò musica al Christ's College, Blackheath, a Londra. A 14 anni, Jones diventò direttore del coro e organista nella chiesa locale e nello stesso anno acquistò il suo primo basso, un Dallas solid body, seguito successivamente da un Fender Jazz Bass, che continuò ad utilizzare fino al 1975. In un'affermazione futura Jones dirà che fu l'affascinante modo di suonare del musicista americano Phil Upchurch nel suo LP You Can't Sit Down ad averlo spinto allo studio dello strumento.[3]

Inizi di carriera

Jones entrò a far parte della sua prima band, The Deltas, a 15 anni. Ha poi suonato il basso con i Jett Blacks, un complesso jazz-rock di Londra dove suonava anche il chitarrista John McLaughlin.[4] Il grande salto arrivò nel 1962, quando venne ingaggiato da Jet Harris e Tony Meehan nella band inglese di successo "The Shadows". La sua militanza nei "The Shadows" rischiò di impedire la formazione dei futuri Led Zeppelin. Il gruppo, infatti, orfano del bassista Brian Locking, stava valutando l'ipotesi di ingaggiare proprio Jones per rimpiazzarlo. Alla fine, tuttavia, venne scelto un altro musicista, John Rostill.

Nel 1964, su raccomandazione del Meehan, Jones firmò un contratto con la Decca Records. Da allora fino al 1968, Jones utilizzò il suo Fender Jazz Bass su centinaia di sessioni di registrazione[5]. In questo periodo fu addirittura contattato dai Rolling Stones per l'arrangiamento degli archi nel brano "She's a Rainbow", dell'album Their Satanic Majesties Request.[6]

Fu proprio durante una sessione di registrazione che Jones adottò il nome d'arte "John Paul Jones", suggeritogli da un amico, Andrew Loog Oldham, che aveva visto un film con quel nome in Francia.[7]

Led Zeppelin

Durante la sua carriera di session-man, Jones spesso si trovò a registrare con il chitarrista Jimmy Page.[8] Nel Giugno 1966, Page entrò negli Yardbirds, e nel 1967 Jones contribuì alla scrittura dell'album Little Games. L'inverno successivo, durante una sessione di registrazione per la canzone The Hurdy Gurdy Man, di Donovan, Jones manifestò a Page il desiderio di voler partecipare a qualsiasi progetto il chitarrista aveva intenzione di intraprendere. Quando gli Yardbirds si sciolsero, Page ed il bassista Chris Dreja dovevano continuare alcune date in Scandinavia, precedentemente fissate dalla band. Tuttavia, prima che una nuova band venisse creata, anche Dreja abbandonò Page, per dedicarsi alla fotografia.

Led Zeppelin nel 1969. Da sinistra: John Bonham, Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones.

Jones, su consiglio della moglie, interrogò Page sul posto vacante, ed il chitarrista entusiasta subito invitò Jones a collaborare. In una dichiarazione futura il chitarrista affermò[9]:

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Citazione (en)
« I was working at the sessions for Donovan's Hurdy Gurdy Man, and John Paul Jones was looking after the musical arrangements. During a break, he asked me if I could use a bass player in the new group I was forming. He had a proper music training, and he had quite brilliant ideas. I jumped at the chance of getting him. »
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« Stavo lavorando alla registrazione della canzone "Hurdy Gurdy Man", di Donovan, e Jones si stava occupando degli arragiamenti. Durante una pausa, mi chiese se poteva essere utile un bassista nel nuovo gruppo che stavo formando. Lui aveva un'ottima formazione musicale, e molte idee brillanti. Così ho accettato con entusiasmo la proposta. »
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Citazione « Stavo lavorando alla registrazione della canzone "Hurdy Gurdy Man", di Donovan, e Jones si stava occupando degli arragiamenti. Durante una pausa, mi chiese se poteva essere utile un bassista nel nuovo gruppo che stavo formando. Lui aveva un'ottima formazione musicale, e molte idee brillanti. Così ho accettato con entusiasmo la proposta. »
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Poco dopo, anche il cantante Robert Plant ed il batterista John Bonham entrarono a far parte del gruppo. Temporaneamente conosciuti come New Yardbirds per il completamento delle date scandinave, la band cambiò presto nome in Led Zeppelin.

Note

  1. John Paul Jones Biography
  2. Snow, Mat, “The Secret Life of a Superstar”, Mojo magazine, December 2007.
  3. Led Zeppelin In Their Own Words compiled by Paul Kendall (1981), London: Omnibus Press. ISBN 0-86001-932-2, p. 17.
  4. Denver - Music - Getting Out of the Led
  5. Tolinski, Brad , (Jan. 1998). "Like a Rock". Guitar World, p. 60.
  6. Australian Broadcasting Corporation - Triple J Music Specials - Led Zeppelin (first broadcast 2000-07-12)
  7. Ian Fortnam, "Dazed & confused", Classic Rock Magazine: Classic Rock Presents Led Zeppelin, 2008, p. 34.
  8. "...I set about recording 16 HIP HITS at Regent Sound with [...] John Paul Jones playing bass and arranging and [...] Jimmy Page on guitars...", said Andrew Loog Oldham in his book STONED (isbn 0-312-26653-7), page 323.
  9. {{ #if: Davis | {{ #if: | [[{{{authorlink}}}|{{ #if: Davis | Davis{{ #if: Stephen | , Stephen }} | {{{author}}} }}]] | {{ #if: Davis | Davis{{ #if: Stephen | , Stephen }} | {{{author}}} }} }} }}{{ #if: Davis | {{ #if: | ; {{{coauthors}}} }} }}{{ #if: | [{{{origdate}}}] | {{ #if: | {{ #if: | [{{{origmonth}}} {{{origyear}}}] | [{{{origyear}}}] }} }} }}{{ #if: July 4, 1985 | (July 4, 1985) | {{ #if: | {{ #if: | ({{{month}}} {{{year}}}) | ({{{year}}}) }} }} }}{{ #if: Davis | . }}{{ #if: | “{{ #if: | [{{{chapterurl}}} {{{chapter}}}] | {{{chapter}}} }}”,}}{{ #if: | {{{editor}}} }} {{ #if: http://www.rollingstone.com/artists/ledzeppelin/articles/story/17537975/power_mystery_and_the_hammer_of_the_gods | Power, Mystery And The Hammer Of The Gods: The Rise and Fall of Led Zeppelin | Power, Mystery And The Hammer Of The Gods: The Rise and Fall of Led Zeppelin }}{{ #if: | ({{{format}}}) }}{{ #if: | , {{{others}}} }}{{ #if: | , {{{edition}}} }}{{ #if: | (in {{{language}}}) }}{{ #if: | , {{{pages}}} }}{{ #if: | {{#if: | , | . }}{{ #if: | {{{location}}}: }}{{{publisher}}} }}{{ #if: | . DOI:{{{doi}}} }}{{ #if: | . {{{id}}} }}{{ #if: 2008-01-15 | . Retrieved on 2008-01-15 | {{ #if: | . Retrieved {{ #if: | on {{{accessmonth}}} {{{accessyear}}} | during {{{accessyear}}} }} }} }}.{{ #if: |  “{{{quote}}}” }}