Paradise Lost

Da RockCiclopedia, tutta la storia del rock... scritta da voi!
Vai alla navigazioneVai alla ricerca
Paradise Lost
La copertina del disco
Artista Symphony X
Tipo album Studio
Genere Progressive metal
Thrash metal
Pubblicazione 26 giugno 2007
Tracce 10
Durata 61 min : 06 sec
Etichetta Inside Out Music
Produttore Michael Romeo e Jens Bogren
Album precedente {{{album precedente}}}
Album successivo {{{album successivo}}}

Paradise Lost è il settimo album dei Symphony X, rilasciato dopo cinque anni dall'ultimo The Odyssey, rilasciato nel 2002. Il disco ha subito vari impedimenti poichè il bassista Michael Lepond era affetto da un morbo dal quale è guarito completamente. L'album, infatti doveva essere rilasciato nel 2005. Il disco è un concept album sul Paradiso Perduto di John Milton.

Stile

In Paradise Lost i Symphony X prendono qualcosa dalla canzone Inferno (Unleash the Fire), in quanto il progressive metal della band con forti influenze neoclassiche ed in parte power metal viene rafforzato da una parte thrash metal che rende molto potente il disco e che concede di tanto in tanto come nei brani "The Serpent's Kiss" e "The Walls of Babylon" riff e ritornelli hard rock, sempre in chiave metal. Nel disco vengono privilegiati gli assoli di chitarra, parti ritmiche eccelse e cambi di tempo, effetti, sonorità e scale da parte del chitarrista Michael Romeo.Inoltre il cantante Russell Allen ha sperimentato una voce molto potente e rabbiosa, quasi in growl, che però riesce ad avere anche una grande impostazione melodica, pur avendo una voce molto potente. Inoltre il bassista Michael Lepond ed il batterista Jason Rullo hanno enfatizzato la potenza del disco e le eccelse parti ritmiche essendo autori di ritmiche e cambi di tempo alternati a parti ostinate di basso in stile progressive metal. Le tastiere non sono molto usate, ma trovano comunque il loro spazio e non solo nei brani meno potenti, seppur a volte solo con leggere armonizzazioni o intro da parte del tastierista Michael Pinnella.

Analisi delle tracce

"Oculus Ex Inferni" è l'intro supportata da un coro, da una parte sinfonica in stile cinematografico e da un breve, tecnico e veloce assolo di chitarra che assieme ad un riff di tastiera da inizio alla canzone più famosa del disco:"Set the World on Fire" che vede la tecnica di Michael Romeo e le grandi capacità vocali di Russell Allen con accompagnamenti eccelsi che la rendono una delle migliori canzoni della band grazie anche al potente bridge ed all'orecchiabile ritornello che si alterna in un potentissimo, veloce ed ostinato assolo che forse è il più famoso dei Symphony X,che combina le distorsioni del groove metal e del thrash metal alla tecnica neoclassica.La successiva "Domination", la canzone più estrema della band con una voce rabbiosa quasi in scream o growl e una chitarra che cambia continuamente tipo di suono pur essendo potentissima e distorta ospitando parti molto rumorose alternate a tecnicismi ed a riff impareggiabili, che lo rendono non solo il brano più estremo della band, ma anche uno dei più tecnici."The Serpent's Kiss" comincia con un riff hard rock seguito da una strofa calma con voce da una parte soffusa dall'altra potente e supportata da ottime ritmiche di chitarra, che anticipano un bridge ed un ritornello hard rock che daranno successivamente spazio a mordenti che permetteranno il diretto e potente assolo di chitarra con la massima distorsione mai raggiunta dai Symphony X da parte di Michael Romeo, che si alternerà ad un breve intermezzo sinfonico dando spazio quindi a ben due assoli di chitarra."Paradise Lost", più sinfonica e melodica con Michael Pinnella e Russell Allen protagonisti in un brano che ha una grande dote compositiva e di riarrangiamento, che con parti acustiche e di pianoforte, alternate a potenti armonizzazioni di chitarra elettrica e basso che supportano lo splendido ritonello che rendono la canzone un capolavoro.Il brano ha anche contaminazioni dalla musica classica, specialmente nell'uso del pianoforte, che presenta anche ottime parti tecniche.Inoltre a rendere un capolavoro il brano abbiamo un assolo di chitarra che unito al ritmo incalzante, ma allo stesso tempo melodico del batterista Jason Rullo fa conoscere il brano come il perfetto infuso tra metal, musica classica, opera e progressive. "Eve of Seduction" è un brano power metal che presenta una tecnica tra parti solistiche e armoniche che fa invidia ai gruppi più tecnici del mondo. Le ritmiche di chitarra e batteria sono eccelse, inoltre l'assolo è considerato come uno dei migliori dei Symphony X. Parti hard rock e thrash metal si alternano a momenti di puro power metal e progressive metal che supportano un'ottima strofa supportata da cori ed un buon bridge da parte di Russell Allen, che canterà un ritornello di ottima fattura supportato da ritmi ostinati di chitarra, basso e batteria e veloci armonizzazioni di tastiera.Il brano presenta un assolo ostinato che ripete le stesse note alzandone ed abbassandone le tonalità, inoltre l'assolo a volte cambia tonalità e fa spazio anche a riff di chitarra e a sperimentazioni solistiche che probabilmente ispireranno i Dream Theater nel comporre l'assolo del brano "A Rite of Passage" contenuto nell'album Black Clouds & Silver Linings del 2009. "The Walls of Babylon" comincia con un intro vagamente orientale, che anticipa il potente, ma lievemente ripetitivo riff thrash metal e hard rock di Michael Romeo.A supportare tale riff ci sono cori epici ed inquietanti, ottime armonizzazioni, brevi parti solstiche e mordenti di tastiera e cambi di tempo a dir poco eccelsi da parte del batterista Jason Rullo.In questo brano le tastiere hanno più spazio, infatti i primi 3 minuti vedono una grande combinazione tra chitarra e tastiera, dove il tastierista Michael Pinnella da il meglio di se. In questo brano la voce di Russell Allen ritorna rabbiosa e potente come in "Domination", nella strofa, per sfoggiare in un bridge stridulo e potente ed in un ritornello deciso, potente, hard rock ed a tratti piacevole e simpatico che è supportato da cori. Nel brano la professionalità e l'instancabilità della sezione ritmica, ovvero del chitarrista Michael Romeo, del bassista Michael Lepond e del batterista Jason Rullo rendono il brano eccelso facendone dimenticare il difetto principale, ovvero un pò di ripetitività.L'assolo della canzone è molto tecnico, come in "Eve of Seduction" ed anticipa nuovamente caratteristiche che saranno presenti in Black Clouds & Silver Linings. "Seven" sembra aver preso dai due brani precedenti per la tecnica e la velocità, ma è una sorpresa per l'ascoltatore, visto che è un brano ancora più tecnico, potente e veloce dei precedenti, che però forse ha ripreso un pò troppo da "The Walls of Babylon", sia in difetti, che pregi, che in termini melodici.Inoltre sono accentuati più che cambi di tempo, pause brevi e ritmi velocissimi e incalzanti che danno spazio a buoni, ma non eccelsi ritornelli e bridge.Inoltre nel brano è presente una buona componente neoclassica che ricorda nel tecnicissimo ed elaborato assolo di Michael Romeo, supportato da atmosfere esaltanti e da un breve, ma incisivo e tecnico assolo di tastiera nel finale, i lavori del periodo 1988-1992 di Yngwie Malmsteen. La penultima canzone "The Sacrifice" è un buon brano, ma non all'altezza dei precedenti."The Sacrifice" comincia con una calma strofa con un intro di piano, per sfoggiare in un buon bridge, seguito da un buon ritornello che però non è all'altezza dei brani precedenti. Il brano rappresenta quindi un ottimo connubio tra melodia e metal, tra pianoforte, atmosfere di tastiera e potenti ritmiche di chitarra, che però non lo rendono bello come gli altri nonostante ci siano sperimentazioni di stampo lievemente orientale nel basso e nell'assolo di chitarra che non è velocissimo, ma abbastanza elaborato, tuttavia anch'esso non è al livello dei precedenti.Nonostante ciò l'idea alla base della composizione di questo brano era quella di trasmettere emozioni più che tecnica, anche se nel finale è presente un ottimo e tecnico assolo acustico che chiude elegantemente il brano. Infine "Revelation(Divus Pennae ex Tragoedia)" porta qualcosa di nuovo, in quanto comincia con un intro di chitarra in stile epic metal che viene supportata da un enigmatica parte in tastiera e da un potente riff di chitarra che porta Russell Allen a cantare la strofa ed il bridge.Anche qui le linee melodiche sono leggermente inferiori rispetto ai brani precedenti, ma la capacità e la professionalità dei musicisti specialmente nelle eccelse parti ritmiche e nei mordenti a volte riescono addirittura a rendere migliori le parti melodiche.In questo brano le tastiere trovano maggiore spazio e nella parte centrale della canzone dopo tocchi classicheggianti e sinfonici, presentano anche atmosfere cinematografiche ed a volte con un pianforte che sembrano imporsi nel caos della tecnica ritmica e solistica di Michael Romeo.Qui il tastierista Michael Pinnella intreccia il proprio assolo con quello di chitarra di Michael Romeo e sperimenta moltissime sonorità diverse di tastiera lungo tutto il brano.Anche in questa canzone il finale ha un tocco classicheggiante-orientale con parti acustiche.

Tracklist

  1. Oculus ex Inferni - 2:24
  2. Set the World on Fire (The Lie of Lies) - 5:55
  3. Domination - 6:29
  4. The Serpent’s Kiss - 5:03
  5. Paradise Lost - 6:32
  6. Eve of Seduction - 5:04
  7. The Walls of Babylon - 8:16
  8. Seven - 7:01
  9. The Sacrifice - 4:49
  10. Revelation (Divus Pennae ex Tragoedia) - 9:17