Rhythm and Blues
Evoluzione del jump blues dei tardi anni '40, ha gettato le basi del futuro rock & roll. L'R&B mantiene il ritmo e l'andamento del jump blues, ma presenta una strumentazione tipica molto più snella. L'accento è posto dunque proprio sulla canzone in sé e non sull'improvvisazione.
Negli anni '50, l'R&B conobbe cantanti come Ray Charles e Ruth Brown, così come Drifters e Coasters. Caratterizzato da vari stili, il Rhythm and Blues varia dal molleggiante ed accattivante sound noto alla Motown, al suggestivo e grintoso tipico della Stax/Volt. Durante la prima parte degli anni '60, la musica soul rimase vicina all'R&B. In ogni caso, gli artisti spinsero la musica in direzioni diverse e - così - le regioni dell'America produssero differenti tipi di soul. Nei centri urbani come New York, Philadelphia e Chicago, la musica si concentrò su interazioni vocali e produzioni scorrevoli. A Detroit, la Motown si concentrò nella creazione di un sound più vicino al pop, influenzato uniformemente dal gospel, l'R&B, ed il rock & roll. Nel Sud America, invece, la musica diventò più violenta ed aggressiva, basandosi su ritmi sincopati, voci rauche e rumori squillanti.
Tutti questi stili formarono il soul, che si impose nelle classifiche pop e - soprattutto - quelle della black music, per tutti gli anni '60. Durante la metà degli anni '60 e tutti gli anni '70 il soul iniziò a scindersi — artisti come James Brown e Sly Stone svilupparono il funk; Kenny Gamble e Leon Huff iniziarono il Philly Soul con gli O'Jays e Harold Melvin con i Blue Notes; nel decennio successivo l'R&B - con il dilagare delle discoteche - divenne sempre più commerciale. Negli anni '80 e '90, sempre più ripulito e meno rozzo, il genere esplose nelle radio di tutto il mondo, ma proprio allora si iniziarono ad aggiungere all'R&B caratteri sempre più hip-hop tanto che — con la fine del millennio — ci furono migliaia di artisti che, nelle loro canzoni, mischiarono addirittura il rap ad uno stile ormai completamente diverso dall'originario.